Carissime democratiche, carissimi democratici,firme

tra i primi impegni che mi sono assunta con la ripresa delle attività c’è stata la riunione della nostra Segreteria regionale, che abbiamo tenuto nello storico Circolo intitolato a Fiorella Ghilardotti, a Milano e in cui abbiamo messo in fila le tematiche su cui costruire l’agenda dei prossimi mesi. Tra esse, quella principale è legata all’Autonomia,e il numero delle firme che stiamo raccogliendo quella principale è legata all’Autonomia, e ricordo ancora la possibilità di firmare per il Referendum abrogativo non solo nei banchetti che stiamo tenendo ma anche online tramite SPID.

 Quello dell’Autonomia è infatti un tema caldissimo, e anche la destra...

anche la destra comincia ad accorgersi che affrontarlo non sarà la passeggiata che avevano sognato. Ne ho parlato in un’intervista che Repubblica ha pubblicato l’11 settembre in cui ho sottolineato proprio la risposta che stiamo avendo dal nostro territorio. Di come anche dal nord (proprio dal nord!) arrivi un altolà rivolto soprattutto alla Lega e al Ministro Calderoli.

Che sia un tema “sensibile” lo prova il fatto che subito dopo i dirigenti leghisti lombardi non hanno trovato di meglio che irridere il numero delle firme fin qui raccolte: ci scusino, questi leghisti, se nel pieno di agosto delle 500mila firme a ora raccolte online assai più del 10% vengono dalla Lombardia, ci scusino se stiamo per arrivare a un milione di firme contando anche quelle cartacee, ci rendiamo conto che possa essere disturbante per loro.

D’altra parte, su questo tema le polveri di Lega e destra sono bagnate: a loro piacerebbe ridurne l’enorme complessità a pochi slogan, piacerebbe poter rinfacciare al centrosinistra la riforma del Titolo V o anche solo le proposte sull’autonomia che abbiamo fatto in questi anni, come se la loro cosiddetta “Autonomia Differenziata” riassumesse e contenesse ciò che anche noi chiediamo. Ma non riusciranno a far digerire ai lombardi l’ennesima panzana. La verità è che la loro legge nuoce soprattutto al nord: riduce a una proporzione minuscola e regionale terre e imprese che hanno invece un bisogno disperato di aprirsi alla dimensione europea in una Lombardia che è una delle quattro regioni motore d’Europa, aumenta esponenzialmente la burocrazia, finisce col delegare alle singole Regioni tavoli su cui giocano la Cina e gli Stati Uniti, un’assurdità che - se si concretizzasse - pagheremmo molto cara. La prova? Basta guardare alle cose che la Regione gestisce da anni: i trasporti, la sanità... a qualcuno sembra che Regione Lombardia stia facendo un buon lavoro? Certo non a chi prende un treno, o prenota un esame.dilettanti

Il “bello”, se così si può dire, è che la destra ha sempre cercato di dare di sé un’immagine di coesione, ma la realtà è ben diversa. Non c’è solo l’autonomia a mostrare un’unità d’intenti di pura facciata tra la Lega e i partner di Governo; li abbiamo visti anche in questi giorni questi “dilettanti allo sbaraglio” - la definizione, del tutto calzante, è del nostro Capogruppo Pierfrancesco Majorino - litigare persino davanti all’Assessore Bertolaso in Giunta regionale (tema, questa volta, la campagna sui vaccini per prevenire il virus respiratorio sinciziale) il quale non ha potuto dire una sola parola a riguardo per non rendere conclamato un dissidio tanto evidente.

D’altra parte, il metodo per non mostrare le crepe che dividono i partiti di maggioranza è sempre quello dell’arroccarsi, del fare fintamente quadrato su questioni-bandiera. E così alla Camera il prezzo lo pagano i bambini: è di queste ore il voto contrario a ogni possibile emendamento sulla legge di cittadinanza, e dopo aver passato il mese di agosto spergiurando “apertura” sul tema Forza Italia si riallinea facendosi secondo convenienza “spina” nel fianco (certo non troppo pungente) oppure ruota di scorta del Governo Meloni. Stesso discorso per la detenzione delle madri di bambini sotto i tre anni e per le detenute incinte, e pazienza se così si tengono di fatto in prigione i bambini, questo e altro pur di dare un’immagine di “compattezza” a questo Governo.

E tuttavia non solo notizie preoccupanti. Grazie al grande lavoro del Gruppo PD e in particolare del Consigliere Gigi Ponti, l’Aula di Palazzo Pirelli ha approvato una nostra Mozione per il contrasto al caporalato. I Sindacati stimano che i lavoratori in nero sfiorino il mezzo milione in Italia, un terzo dei quali vengono sfruttati qui al nord, nell’edilizia come in agricoltura (ma anche nella logistica e persino nella moda). Non è soltanto la tragedia di persone private di ogni tutela e di ogni diritto ma anche un danno enorme causato alle aziende che invece operano nella legalità e con lavoratori regolari. Da parte nostra abbiamo voluto proporre un sostegno concreto agli imprenditori onesti promuovendo la stesura di protocolli d’intesa che conducano a una fotografia della presenza e della diffusione del caporalato in Lombardia settore per settore, ottenendo dati che permettano un reale contrasto del fenomeno. Bene che la maggioranza ci abbia seguiti, male che abbia bocciato invece la nostra proposta su una rete di contrasto allo sfruttamento particolarmente nell’agricoltura, collegando gli uffici delle Prefetture all’INPS, ma continueremo a batterci perché diritti e legalità vengano rispettati anche nel settore agricolo.

tagliÈ insomma un lavoro capillare e quotidiano quello che siamo chiamati a condurre: non c’è tema o argomento su cui destra e Lega non si appoggino alla propaganda e al facile slogan pur di combattere la battaglia politica a colpi bassi. È quello che stiamo vedendo proprio in questi giorni: piove a dirotto? I territori sono messi a dura prova da allagamenti ed esondazioni? E allora eccola la Giunta Fontana, pronta a dare colpe e a puntare il dito. Però non lo dicono di aver tagliato la bellezza di 167 milioni di euro che sarebbero stati destinati alla difesa di ambiente e territorio, non lo dicono di essere stati completamente immobili sulla prevenzione del dissesto idrogeologico, non lo dicono che l’unica vasca di laminazione costruita finora è stata realizzata dal Comune di Milano. Eh no, questo non lo dicono: loro, immobili, aspettano. Cosa? Sarebbe interessante saperlo.

Tanto lavoro insomma, tante cose da fare, tanto impegno da mettere. Certamente noi non ci tiriamo indietro, anzi riprendiamo più forte di prima.

Silvia Roggiani

Segretaria regionale PD lombardo